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Citare bene, citare meglio.

di Andrea Pasquali

Consapevole di quanto sia difficile scrivere una buona tesi o una ricerca in generale, presento qui di seguito una breve guida sui numerosi aspetti di cui bisognerebbe tener conto quando appunto andiamo a citare una fonte in una dissertazione, lunga o corta che sia.

Non voglio dilungarmi troppo su quanto sia corretto e opportuno citare correttamente.

Ormai lo sappiamo che lo si fa per dare il giusto credito a quegli individui che con le loro opere creative e intellettuali supportano e accreditano le nostre tesi o ricerche (vedi precedente articolo sulla proprietà intellettuale).


Sappiamo anche abbastanza bene che una citazione da un libro o da una rivista andrà ad includere a grandi linee il nome dell'autore, la data, l'ubicazione della casa editrice, il titolo della rivista o il DOI (Digital Object Identifer).


Ma quanti di voi, ad esempio, sanno che ci sono diversi stili di citazione? Che bisognerà sceglierne uno in base agli argomenti o alla disciplina accademica che andremo a trattare? E che, in base allo stile che fa al caso nostro, troveremo modi diversi per ordinare le informazioni, diversa punteggiatura e formattazioni?


Cominciamo a vedere nello specifico di che parliamo:

Lo stile APA (American Psychological Association) è utilizzato nelle discipline accademiche come la Pedagogia, la Psicologia e le Scienze.

In APA, ad esempio, troviamo due strutture di base per le citazioni nel corpo del testo: la narrative e la parenthetical. Usando la narrative menzioneremo il cognome dell'autore mettendo tra parentesi l'anno di pubblicazione del testo a cui facciamo riferimento (es: Nella sua opera "Psicopatologia della vita quotidiana", Freud (1924) analizza e descrive...);

usando la parenthetical invece metteremo tra parentesi cognome dell'autore, anno e numero di pagina del libro da cui abbiamo estrapolato l'idea, il concetto, il pensiero che stiamo riportando (es: D'altro canto, lapsus e dimenticanza vera e propria si trovano su un terreno differente (Freud, 1924, p. 286)).

Per approfondire lo stile APA digita qui .


In lavori di ricerca o tesi che trattano Discipline Umanistiche, invece, andremo ad usare di preferenza lo stile MLA (Modern Language Association of America). Anche in questo caso è difficile enumerare tutti i casi che possono presentarsi. Ci limiteremo a dire che detto stile si basa su un sistema autore - numero di pagina, senza segni di interpunzione. Quindi, per una citazione nel corpo del testo scriveremo ad esempio (Kafka 121) o soltanto il numero di pagina tra parentesi (121) qualora sia chiaro di quale opera e di quale autore stiamo trattando.

Per approfondire lo stile MLA digita qui .


Infine, il Chicago/Turabian è lo stile che si usa in pubblicazioni che trattano di Affari, Storia e Belle Arti. Facendo uso di questo stile è possibile usare comunemente le note a piè di pagina e la bibliografia (usando, come siamo abituati a fare di solito noi comuni mortali, l'idonea strumentazione in un foglio di scrittura tipo Word).

Se richieste, le citazione nel corpo del testo con lo stile Chicago/Turabian saranno invece simili a quelle utilizzate nello stile MLA, però questa volta metteremo tra parentesi: cognome dell'autore, anno di pubblicazione dell'opera cui facciamo riferimento e, dopo la virgola, la pagina o il numero di pagine citate, per esempio (Pollan 2006, 99–100).

Maggiori informazioni sullo stile Chicago/Turabian, qui (pagina in inglese).


Se sei interessato a questo argomento o alla scrittura in generale, puoi trovare numerose e utili informazioni e filmati a questo indirizzo (in inglese).

 

Il sostegno della Commissione europea alla produzione di questa pubblicazione non costituisce un'approvazione del contenuto, che riflette esclusivamente il punto di vista degli autori, e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per l'uso che può essere fatto delle informazioni ivi contenute.








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